Tommaso d'Aquino nacque nel 1225 nel castello di Roccasecca vicino ad Aquino in Italia. Figlio di una nobile famiglia napoletana, ricevette la sua educazione tra i Benedettini di Montecassino, poi presso l'Università di Napoli, dove si distinse presto per la sua pietà e la sua intelligenza. A diciotto anni decise di unirsi ai Frati Predicatori, ordine mendicante fondato da San Domenico. La sua famiglia disapprovò questa scelta. Solo un anno dopo fu finalmente libero di vivere la sua vocazione, diventando frate domenicano, nel 1244. Tommaso partì per proseguire gli studi a Parigi e poi a Colonia, dove il suo maestro fu Sant'Alberto Magno, altra grande figura spirituale del Medioevo. Fu soprannominato dai suoi compagni il “grande bue muto”. Il suo insegnante, tuttavia, riconobbe subito l'eccezionale talento del suo allievo e predisse che "il muggito di questo bue risuonerà in tutto l'universo". Dotato di brillanti capacità intellettuali, Tommaso divenne professore di teologia a Parigi, sulla cattedra domenicana. Iniziò in questo periodo a scrivere le sue opere e, nel 1257, diventato medico, la sua fama crebbe e si diffuse in tutta l’Europa.
Tommaso viaggiò molto, ma fu allo studio che dedicò la maggior parte del suo tempo, leggendo con passione le omelie sul Vangelo di san Matteo di san Giovanni Crisostomo. Grande contemplativo, viveva la regola con umile obbedienza. Durante gli ultimi nove anni della sua vita, Tommaso d’Aquino espose il suo pensiero in diverse opere, diventate dei classici, come la Summa Theologiae.
San Tommaso morì nel monastero di Fossanova il 7 marzo 1274. Fu canonizzato nel 1323 da papa Giovanni XXII .
Il 28 gennaio 1369 le sue reliquie furono trasportate a Tolosa, dove possono essere venerate ancora oggi. Tommaso d'Aquino si festeggia il 28 di gennaio. Egli fu proclamato dottore della Chiesa nel 1567. Nel 1880 papa Leone XIII, promotore degli studi tomistici, lo dichiarò Patrono delle scuole e delle università cattoliche.
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Giovanni Paolo II ha ricordato in un'enciclica che san Tommaso d'Aquino “è sempre stato giustamente proposto dalla Chiesa come maestro di pensiero e modello del retto modo di fare teologia” e il Concilio Vaticano II raccomanda espressamente lo studio del suo pensiero. Insieme a Sant'Agostino, Tommaso d'Aquino è citato più di ogni altro nel Catechismo della Chiesa Cattolica, per un totale di 61 volte. Benedetto XVI ci ricorda giustamente che “la profondità del pensiero di san Tommaso d'Aquino scaturisce dalla sua fede viva e dalla sua fervente pietà”. San Tommaso, in particolare, aveva una grande devozione per l'Eucaristia.
La filosofia di San Tommaso d'Aquino: pensieri e citazioni
Il pensiero filosofico di San Tommaso si fonda sulla sua conoscenza approfondita di Aristotele e dei maestri greci, nonché su una profonda padronanza della Bibbia e dei Padri della Chiesa. All'epoca era appena stato riscoperto il pensiero precristiano di Aristotele, che attirava con la sua filosofia, ma suscitava anche la diffidenza dei cristiani nei confronti di questo pensiero pagano. San Tommaso seppe creare un'equilibrata sintesi tra Aristotele e sant'Agostino, conciliando ragione e fede. Egli ha mostrato che esiste una naturale armonia tra la fede cristiana e la ragione. Il suo nuovo pensiero avrà grande fecondità e formerà la cultura dei secoli successivi.
Ecco alcune bellissime citazioni di San Tommaso d'Aquino che esprimono la sua filosofia:
La produzione letteraria di San Tommaso d'Aquino è immensamente ricca, comprende in particolare:
" Concedimi, o Dio misericordioso, di desiderare con ardore ciò che tu approvi, di ricercarlo con prudenza, di riconoscerlo secondo verità, di compierlo in modo perfetto, a lode e gloria del tuo nome.
Metti ordine nella mia vita, fammi conoscere ciò che vuoi che io faccia, concedimi di compierlo come si deve e come è utile alla salvezza della mia anima.
Che io cammini verso di te, Signore, seguendo una strada sicura, diritta, praticabile e capace di condurre alla meta, una strada che non si smarrisca fra il benessere o fra le difficoltà.
Che io ti renda grazie quando le cose vanno bene, e nelle avversità conservi la pazienza, senza esaltarmi nella prosperità e senza abbattermi nei momenti più duri.
Che io mi stanchi di ogni gioia in cui tu non sei presente,che non desideri nulla all’infuori di te. Ogni lavoro da compiere per te mi sia gradito, Signore, e insopportabile senza di te ogni riposo. Donami di rivolgere spesso il mio cuore a te, e quando cedo alla debolezza, fa’ che riconosca la mia colpa con dolore, e col fermo proposito di correggermi.
Signore, mio Dio, donami un cuore vigile, che nessun pensiero curioso trascini lontano da te;
un cuore nobile che nessun indegno attaccamento degradi;
un cuore retto che nessuna intenzione equivoca possa sviare;
un cuore fermo che resista ad ogni avversità;
un cuore libero che nessuna passione violenta possa soggiogare.
Concedimi, Signore mio Dio, un’intelligenza che ti conosca, uno zelo che ti cerchi, una sapienza che ti trovi, una vita che ti piaccia, una perseveranza che ti attenda con fiducia,
e una fiducia che alla fine arrivi a possederti. "
" Beatissima e dolcissima Vergine Maria, madre di Dio, tutta piena di bontà, figlia del Re dei cieli, signora degli Angeli e madre dei credenti: oggi e per tutti i giorni della mia vita ripongo nelle tue mani pietose il mio corpo e la mia anima, e tutti i miei atti: pensieri, volontà, desideri, parole e opere, tutta la mia vita e la mia morte, affinché, per tua intercessione, siano ordinati al bene, conformi alla volontà del tuo diletto Figlio e Signore nostro Gesù Cristo; e tu, Signora mia santissima, sii per me aiuto e conforto contro le insidie e le astuzie dell’antico avversario e di tutti i nemici della mia anima.
Dal tuo diletto Figlio e Signore nostro Gesù Cristo, degnati di ottenermi la grazia con cui possa resistere alle tentazioni del mondo, della carne e del demonio, e mantenere sempre fermo il proposito di non più peccare, e di perseverare invece nel servizio tuo e del tuo diletto Figlio.
Ti supplico pure, Signora mia santissima, di impetrarmi una vera obbedienza e una vera umiltà di cuore, perché mi riconosco misero e fragile peccatore, incapace non solo di compiere qualsiasi opera buona, ma anche di resistere alle ricorrenti tentazioni, senza la grazia e l’aiuto del mio Creatore e le tue sante preghiere.
Ottienimi, Signora mia dolcissima, una costante castità di mente e di cuore, perché possa con cuore puro e corpo casto servire al tuo Figlio e a te, nel tuo diletto Ordine.
Ottienimi da Lui una volontaria povertà con pazienza e tranquillità di spirito perché possa sostenere gli impegni del mio stato, e lavorare per la salvezza mia e del mio prossimo. Ottienimi ancora, Signora dolcissima, una verace carità, perché ami con tutto il cuore il tuo sacratissimo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo; e te, dopo di Lui, sopra ogni altra creatura; e il prossimo in Dio e per Dio, sì da godere del suo bene, soffrire del suo male, non disprezzare né giudicare temerariamente alcuno, né preferirmi ad alcuno nel segreto del mio cuore.
Fa’ ancora, Regina del cielo, che custodisca sempre nel mio cuore l’amore e il timore del tuo dolcissimo Figlio; che di continuo renda grazie per i tanti benefici concessimi non per mio merito, ma per sua bontà; che faccia una confessione pura e sincera e una vera penitenza dei miei peccati, per meritare la sua misericordia e la sua grazia.
Infine, ti prego perché al termine della mia vita, tu che sei madre impareggiabile, porta del cielo e avvocata dei peccatori, non permetta che io, indegno tuo servo, possa deviare dalla fede cattolica; ma soccorrimi con la tua grande bontà e misericordia, difendimi dagli spiriti del male e infondimi speranza nella gloriosa Passione del tuo Figlio benedetto; ottienimi anche con la tua intercessione il perdono dei miei peccati e, concedendomi di spirare nel tuo e nel suo amore, dirigimi sulla via della salvezza e della gloria eterna. Amen."