Il Credo in Dio, chiamato anche semplicemente Credo, è la professione di fede dei cristiani. Condiviso dai cattolici, dai protestanti e dagli ortodossi, nella sua versione di Nicea-Costantinopoli, è un testo fondatore del cristianesimo, ma come e da chi è stato scritto?
Conosciamo davvero il simbolo della nostra fede? Lo ripetiamo in ogni messa, lo ascoltiamo nelle sue tre forme (credo apostolico, credo niceno-costantinopolitano, credo battesimale), ma sappiamo davvero quello che diciamo?
Il Credo formula la fede degli apostoli, ciò che essi ci hanno trasmesso. Per edificare la Chiesa di Cristo, nei primissimi tempi, era necessario sapere su che cosa essa fosse basata. Questo cristianesimo, ancora giovanissimo, in cosa differiva dalle altre religioni ed in particolare dal giudaismo suo contemporaneo?
Quindi, più che come preghiera, il Credo è nato dunque come professione di fede per i primi cristiani.
Esso comprende questi elementi essenziali:
Il Credo apostolico compare fin dai primi tempi del cristianesimo. Gli apostoli, animati dallo Spirito Santo, trasmettono attraverso di lui gli elementi della fede ai primi cristiani. Troviamo menzione di questo Credo fin dai primi secoli (Sant'Ignazio d’Antiochia e Tertulliano).
Molti punti del Credo si ritrovano nelle lettere di Paolo e Pietro alle prime comunità cristiane.
“Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture” (1 Corinzi 15: 3,4)
“Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. E anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini.
Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo.Perché se i morti non sono risuscitati, non è risuscitato neppure Cristo. E se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede, siete ancora nei vostri peccati, e quindi anche coloro che sono morti in Cristo sono perduti”. (1 Corinzi 15: 16,22)
“Egli ricevette infatti onore e gloria da Dio Padre quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».
Questa voce noi l'abbiamo udita scendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte”. (2 Pietro 1:17,18)
“poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio”. (2 Pietro 1: 21)
Questa nuova religione, e soprattutto il suo aspetto trinitario, per alcuni sembrava minare il monoteismo. Era quindi importante riaffermare questo mistero della Trinità: un Dio, presente in tre persone uguali e distinte e quindi questo argomento fu al centro dei due concili che ebbero luogo nel 325 dopo Cristo a Nicea e nel 381 dopo Cristo a Costantinopoli.
Da questi due concili ecumenici deriva il Credo niceno-costantinopolitano, la versione completa del Credo. È riconosciuto dai cristiani d'Occidente come da quelli d'Oriente.
In questa versione, sono in particolare più dettagliati, due elementi: